LA COLAZIONE PIÙ DOLCE

Sono appena le quattro di pomeriggio quando porto uno stremato Giorgio sul lettone. Dorme profondamente, esausto.  Nonostante la mattinata intensa alle spalle, osservare il più piccolo dei miei figli immerso nei suoi sogni, mi infonde l’energia necessaria per raccontarvi quello che è successo e il perché la sua piccola bocca a forma di cuore ha uno strato dolce di marmellata.
Siamo nell’esatta posizione in cui è nata la giornata.
Ora basta solo chiudere gli occhi e fare un piccolo salto indietro, quando un tiepido raggio di sole si è poggiato sui miei occhi, sollevando faticosamente le mie palpebre.
Il silenzio regna sovrano. Oggi i bambini sono andati a scuola con Babbo Matteo.  Tutti tranne questo piccolo furetto che mi osserva con il sorriso di chi l’ha combinata grossa.
Ride.
Ovviamente è più contagioso dell’influenza e mi ritrovo a ridere con lui senza un perché.
“Mi sono nascosto e Babbo non mi ha trovato! Ora posso stare con la mia bonazza”
La bonazza sarei io. E Giorgio è uno sponsor perfetto per l’autostima.
In realtà Babbo Matteo non si è dimenticato, ma Giorgio ancora non sa che sarà il mio partner di scena per quello che molti chiamerebbero un test commercial, mentre io la definirei più semplicemente la più dolce delle colazioni.
Gli ingredienti sono semplici.
Prendete il bambino più simpatico che conoscete, uno che ami disegnare e preparare dolci.
Unite la coppia di interior designer più simpatica di tutta la Costa Smeralda. Assicuratevi di arrivare sul loro set puntuali per la pausa.
Sfruttate una splendida messa in scena.
Portate con voi le marmellate di frutta più gustose che conosciate.
Per chi non è allergico alle religioni, scambiate due parole affinché chi stia lassù vi assicuri bel tempo.
Date sfogo alla creatività.
Ecco che in pochi passaggi avete servita La più dolce delle colazioni.
Mentre i preparativi volgono al termine, spiego a Giorgio che un simpaticissimo signore che si chiama Zuegg ci regala ogni mese delle marmellate ad un gusto diverso, una più buona dell’altra. In cambio noi dobbiamo mangiarcele tutte e fare tante, ma tante foto.
“Perché non ce le dà tutte insieme?”
“Perché altrimenti le mangiamo subito e cosa ci rimane per i prossimi mesi?”
“E oggi cosa ci ha regalato?”
“Questo è il mese in cui hanno messo da parte le pere più dolci, tutte per noi!”
“È gentile questo signore. Posso regalargli anche io una cosa?”
“Certo. Una caramella?”
“No, quella la mangio. Ma gli faccio un disegno”
Neppure il tempo di ribattere che ha già inforcato paletta e secchiello per lavorare a pochi metri da me.
Il tempo di imbastire con le mie favolose Stylist Eva e Silvia la tavola, che siamo pronti.
Giorgio, soddisfatto, corre verso di me. Non sembra vero poter assaggiare tutto quello che vuole, a poche ore dal pranzo, ma al momento c’è quel clima così allegro e sereno che non ci bado.
Abbiamo poco tempo per le foto, ma il contesto ci regala colori ed atmosfere che è sufficiente per avere l’ok da parte di tutti.  Intanto Babbo Matteo è arrivato per fare le ultime riprese con il drone. Vedo Giorgio che gli parla all’orecchio. Non appena torna da me mi racconta:
“Babbo poi manda il disegno al signor Zurg, così il prossimo mese ci manda anche le caramelle”
Rivedo le immagini al volo e solo allora mi rendo conto del disegno che Giorgio ha fatto per il suo nuovo amico.
Ora, mentre lo osservo riposare, penso a quanto i bambini, ogni giorno, ci restituiscano quel tanto di incanto che ci allontani dalla disillusione.
Quanto prezioso e semplice sia il loro modo di vedere le cose.
Apre un attimo gli occhi, vedo che si lecca i baffetti ancora dolci.
Mi sussurra.
“Mamma, da grande voglio fare il tuo lavoro, però io assaggio le caramelle”
Ecco, dopo la colazione, anche il futuro è servito.

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