MODELLI PER UN GIORNO

Poco più di tre mesi ad oggi usciva il mio primo post.
Da quel momento in poi sapevo che sarebbe stato tutto “nuovo” per me.
Ho pensato che potesse essere un trampolino, un viaggio di libertà, uno spazio creativo o il semplice rifugio di una sognatrice.
Spesso ho sentito anche un certo imbarazzo a raccontare di me e del mondo che vivo, ma in fondo al cuore scalpitavo. Sentivo una sorta di rinascita, un bisogno anche scomposto di liberare qualcosa.
Ancora oggi, mi sorprendo di aver scosso tanto le persone che in qualche modo hanno incrociato i miei pensieri. Mi sorprendo delle telefonate, degli inviti, del desiderio di condividere esperienze con me.
E, nel mio piccolo, mi sono sorpresa il giorno in cui la dolcissima Elisabetta mi ha chiamato dal cuore della penisola per raccontarmi il suo progetto.
Principino Napoli Sartoriale è il prestigioso marchio di camicie fatte a mano, per bambini e mamme, confezionate secondo l’antica tradizione napoletana, che Elisabetta ha realizzato coniugando un design raffinato con un nobile impegno.
Una parte del ricavato viene, infatti, devoluta all’ Associazione Bianca Garavaglia, ONLUS che sostiene la ricerca e la cura a favore del reparto di Pediatria Oncologica dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.
Io credo che la maternità crei un legame tangibile fra le donne, quel piano invisibile d’intesa che le avvicina in pochi secondi. Non mi ricordo neppure come siamo arrivate a parlare delle sue camicie e del fatto che Porto Cervo fosse una vetrina perfetta per la sua sartoria, ma mi ricordo benissimo che mentre pensavamo ai dettagli, accarezzavamo quell’intesa che in poche ore ha preso la forma di una suggestiva esperienza lungo le strade di porto Cervo.
Ed eccomi qui, a scoprire come è facile raccontare un prodotto quando dentro pulsa un cuore, ma soprattutto quando i modelli che li indossano sono i tuoi figli.
Tessuti freschi, morbidi il cui pregio cade elegante lungo le forme del corpo. Ancora una volta è tutto “nuovo” e nonostante ciò mi sento a mio agio e i bambini si divertono, posano tra gli yacht e non fanno una piega, a parte quelle alle camicie che presto sono tutte stropicciate e al contempo affascinati.
I bambini, loro sì che sanno adattarsi a tutto. C’è chi gioca, chi mercanteggia un gelato in cambio di una posa e chi, come Lorenzo, sembra così  a suo agio davanti alle indicazioni del fotografo, da sembrare un provetto modello. Così l’esperienza della passerella sartoriale sul molo dei giganti del mare diventa un gioco per loro e un’esperienza nuova per la sottoscritta, ma soprattutto capisco che quando la qualità è così alta, raccontare un prodotto diventa una passeggiata per tutti, non solo per i miei tre neo modelli.
Principino Napoli è una nuova parola del loro vocabolario e Giorgio la usa in ogni frase pensando che sia un supereroe. Mi piacerebbe dire che la sua camicia è uscita indenne dalla merenda, ma per i miracoli ci stiamo ancora attrezzando.
Ancora una volta il blog mi fa assaporare il gusto delle novità, arricchisce il mio percorso dando spazio a incontri unici e speciali, come quello con Elisabetta che ringrazio per la fiducia e per avermi accompagnata in questa esperienza.
E grazie a Giorgio che tra una macchia e l’altra trova sempre le parole giuste per disarmare qualsiasi rimprovero .
“Mamma – mi dice con il viso ricoperto di gelato – con questa camicia rosa sembri una principessa”
“Grazie amore e tu sei il mio principino”
“Sì, mamma, Principino Napoli”
E nell’abbraccio che ne segue, mi accorgo che la mia di camicia sa di fior di latte.

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