LA PORTA DEL TEMPO

Con un pizzico di nostalgia ricordo mia nonna che per ogni occasione sfoderava un detto o una filastrocca che quasi per magia calzava a pennello per ogni situazione.
Quella che oggi mi ritorna alla mente è “Ogni cosa ha il suo posto e ogni posto ha la sua cosa”.
È un jolly che mi gioco con i bambini per farmi aiutare a mettere ordine nel campo di battaglia che riescono a creare in casa; ma oggi, invece di sfruttarla a mio vantaggio, la dedico a loro.
Capita sovente che ai margini dell’estate arrivi minacciosa all’orizzonte una coltre spessa di nubi, scombinando tutti i piani meticolosamente programmati. Ma oggi ho deciso, vestiamo le nostre armature e via. Si parte per quell’angolo di Porto Cervo che è meno in vista, ma che in occasioni come questa ti risolve la giornata.
Il Gregoland è un angolo nascosto di Porto Cervo, uno spazio ricavato nella macchia mediterranea alle spalle dello Yacht Club, dove i piccini si divertono un mondo e i grandi possono tornare bambini.
Carrucole, Ruote, altalene, reti che sembrano ragnatele giganti, pareti da arrampicata, ogni sentiero ti porta in una radura magica, ogni sorpresa ne rivela una nuova sempre più divertente.
La serata trascorre così, con un leggero vento fresco che ci ripara dall’estate imminente e un nuovo mondo da scoprire. Incrociamo diversi turisti che incuriositi dall’allegria generale dei bambini, si fermano per lasciare ai propri la bellezza di quella novità inaspettata.
Parlo con Nadine, una ragazza francese con tre femminucce al seguito che sembrano uscite da una rivista di moda per quanto sono belle. Mi racconta che viene tutte le estati da quando aveva dodici anni, mi fa osservare, divertita, che le sue tre figlie, più o meno della stessa età dei miei, sono la versione a rallentatore dei miei tre terremoti. Ma anche se a ritmo differente, il gruppo trova armonia. Alla quarta caduta di fila di Lorenzo, sorrido, perché la destrezza non è proprio nel sangue del mio primogenito, ma compensa con la perseveranza di chi riesce sempre a trovare un equilibrio nelle cose.
“Mamma, hai ragione, sono indistruttibili le armature nuove!” Grida Lorenzo, strizzandomi l’occhio mentre i fratelli gonfiano il petto.
Nadine non capisce proprio benissimo l’italiano, le spiego allora che i programmi di oggi erano diversi e che i bambini avrebbero dovuto posare per delle foto con dei capi firmati ICEBERG, per il catalogo BurattinoKidsWear, uno store online di capi firmati di altissima qualità. Per convincere i bambini a collaborare ho dovuto inventare la storia delle armature. Lorenzo, che aveva capito l’inghippo, mi ha retto il gioco con i fratelli, che entusiasti si sono preparati in meno di 5 minuti. È stato un po’ difficile convincere Giorgio a lasciare a casa i pugni di Hulk, ma alla fine eccoci qui.
Nadine è più connessa di me con il mondo virtuale e già scorre le pagine dell’ecommerce di BurattinoKidsWear. Così mentre io tesso le lodi del mio figlio maggiore, lei sta completando entusiasta l’acquisto di mezza collezione primavera estate per le sue tre bellissime bambine.
Ancora non riesco ad abituarmi a questo mondo che va così veloce, una rete di connessioni in cui il tuo racconto può diventare marketing nel tempo di uno scivolo. Mi stupisce e mi entusiasma allo stesso tempo. Penso allora a mia nonna e all’aneddoto che avrebbe tirato fuori.
“Rita, ogni limite è solo una porta. Basta aprirla”
“E se fosse chiusa”
“Allora bussa”.

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